GEOPOLITICA

Dal primo uomo sulla luna ai viaggi turistici di Elon Musk e Jeff Bezos

Spread the love

Il 21 Luglio 1969 il primo uomo sbarcò sulla Luna: Neil Armstrong. Il viaggio verso il satellite terrestre iniziò il 16 luglio alle 13.32 e si trattò dell’Apollo 11, che fu il primo ed unico space-shuttle diretto verso la Luna. I primi passi di Neil Armstrong e Buzz Aldrin su suolo lunare avvennero 5 giorni, per poi fare ritorno il 24 luglio del 1969 con l’ammaraggio nell’Oceano Pacifico.

L’inzio di questa prima avventura spaziale da parte dell’Apollo 11 avvenne al Kennedy Space Center, dove venne assemblata la navicella da tre copri fondamentali: un modulo di comando, un modulo di servizio per l’equipaggio ed un modulo lunare. Per poter lasciare il suolo terrestre ci vollero quasi 24 ore, per poi accendere il motore del modulo lunare e iniziare a viaggiare in orbita satellitare; ci vollero altri 3 giorni prima di arrivare a mettere piede sul suolo lunare; tempo necessario anche per poter studiare al meglio le manovre per l’allunaggio. Durante le manovre di allunaggio, che erano quelle più complesse ovviamente, Neil Armstrong e Buzz Aldrin entrarono nel modulo lunare, il quale il 20 luglio si staccò dal modulo centrale per iniziare la fase di atterraggio sul suolo lunare. Nella fase di discesa gli astronauti si resero conto che il sito previsto per l’allunaggio era più roccioso del previsto e per questo Armstrong decise di attivare la funzionalità semi-automatica di atterraggio per cercare dei luoghi meno disconnessi. Fu così che il 21 luglio alle ore 4.56 italiane Armstrong mise il primo piede sulla Luna, con la celebre frase “ un piccolo passo per l’uomo, un  grande passo per l’umanità”.

Questo fu uno degli eventi che caratterizzò anche il periodo della Guerra Fredda; gli anni ’60, iniziati con l’elezione di Kennedy e continuati prima con la crisi dei missili di Cuba del 1962 e l’anno prima con l’invasione della baia dei porci, nonché il rischio di scontro tra carri armati statunitensi e sovietici sul territorio di Berlino, vide nello sbarco sulla Luna un ulteriore passo avanti. Inoltre, gli USA stavano vivendo, a partire dal 1965, anche la guerra in Vietnam, con la decisione del presidente USA Johnson di intervenire; dall’altra parte della cortina di ferro, invece, i sovietici intervennero con i carri armati per porre fine alla cosiddetta “primavera di Praga”. 

L’avvio del viaggio sulla Luna fu una dimostrazione di forza da parte degli USA verso l’ex URSS, per dimostrare il proprio avanzamento tecnologico e ciò mise ulteriormente in allarme l’Unione Sovietica; tuttavia fu proprio il 1969 che segnò l’inizio di un grande periodo di distensione, una serie decennale di incontri tra Stati Uniti e URSS, durante i quali vennero firmati anche alcuni accordi bilaterali per il controllo degli armamenti nucleari. 

Se quanto raccontato fino a qui è storia, la questione dei viaggi nello spazio, ai giorni nostri, è divenuta una sorta di spettacolarizzazione tra i più ricchi della terra. 

Sono proprio i due uomini più ricchi del mondo a contendersi il diritto di collaborare con la NASA per le successive missioni spaziali che dovrebbero riportare le persone nei viaggi spaziali. Fino a qualche anno fa i viaggi nello spazio, o meglio l’attenzione che era posta al suolo lunare, non ricopriva nessuna grande attenzione; se fino a qualche decennio fa la Luna era contesa tra le grandi super-potenze come Stati Uniti e URSS ed ultimamente altre potenze, come gli Emirati Arabi Uniti ed in parte anche la Cina, ad oggi sono stati gli uomini più ricchi del mondo a contendersi il satellite terrestre.

Da una parte si trova Jeff  Bezos, il noto fondatore di Amazon che è anche a capo della compagnia missilistica Blue Origin, mentre dall’altra troviamo Elon Musk, il fondatore di Tesla e CEO della compagnia spaziale SpaceX. Nel futuro questa discesa in campo rappresenta un’opportunità per la scienza; l’uomo non mette piede ormai da decenni sulla Luna e negli Stati Uniti si fa sempre più forte la possibilità di un ritorno in grande stile. La differenza è che è stata proprio la politica a rivolgersi al settore privato per avere un grande aiuto alla rifioritura tecnologica del settore aereospaziale. Lo scontro, inoltre, tra i due super ricchi, va avanti anche attraverso carte bollate: la NASA ha consegnato un contratto per lo sviluppo di un lander lunare assegnato a SpaceX, piuttosto che a Blue Origin. Scontri, lotte interne che arrivano addirittura sullo spazio.

Per il prossimo sbarco lunare era ormai l’ex presidente Trump a stabilire come deadline il 2024. Successivamente, lo stesso neo-presidente Joe Biden ha confermato la data in accordo con l’amministratore della NASA, impegnando ulteriori fondi per raggiungere tale obiettivo.

La corsa allo spazio continua, con attori diversi, ma con lo stesso obiettivo: stupire il mondo.

Potrebbe piacerti...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *