Luca ha 27 anni; vive da poco fuori casa; per inseguire il lavoro è andato ad abitare lontano da casa, famiglia, amici. Eppure di idee Luca ne ha sempre tantissime ma raramente viene ascoltato. Oltre al lavoro passa le sue giornate tra pc e divano, nessuno ancora ha detto di si ad una sua proposta di cenare insieme, se solo sapessero come è bravo in cucina. Luca allora resta lì, solo, con il cuore pieno di speranza di tornare alle sue radici e con la consapevolezza che non potrà farlo per un bel po’ di tempo. Una città notturna, case di periferia illuminate, un ragazzo che parla di sé da solo allo specchio e in videochiamata dove finge ancora di essere circondato di gente e voglia di fare per non dar pensiero a parenti e amici.
Marta di anni invece ne ha 30! Corre come un treno, dalla mattina alla sera; lavora, lavora, lavora. A guardarla da fuori sembra quelle città che non dormono mai, sempre pronta a cambiare aspetto per darsi da fare. Giovanni, Mattia, Elio, perfino Gian il suo preferito, non sono riusciti a rimanerle accanto. Lei ne soffre tanto, senza dirlo a nessuno. Non ha nulla che non vada se non la paura di non essere mai abbastanza. Ha riempito la sua vita di lavoro per fuggire a tutto il resto! A volte ci prova anche a concedere se stessa al mondo e di cose meravigliose da offrire ne ha tante, ma lei ancora non lo sa; e quando qualcuno arriva per smascherare il suo gioco e mostrarle la verità dai suoi occhi lei continua a fuggire da se stessa rifugiandosi nell’idea di “essere troppo impegnata”.
Edoardo ha 26 anni. Lui invece ama, ama follemente ma non può ancora dirlo a nessuno. Ama Luigi e questo le mura di casa ancora non devono saperlo. Dopo mesi aveva deciso di confidarsi almeno con sua sorella. Una mattina aveva fissato di fare jogging insieme e per prepararsi aveva passato la notte ripetendo cosa dirle. Era carichissimo. Una volta usciti di casa, però, è arrivato il panico, come accade spesso da un po’ di tempo e gli attacchi di ansia diventano sempre più frequenti e allora ha lasciato perdere. Continua ad amare follemente ma crede sia sbagliato, si sente sbagliato. Continua a sfiorare la mano per caso a Luigi quando sono accanto senza che nessuno li veda ed è in quell’attimo segreto di intimità che Edoardo è felice anche se l’altro ancora non lo sa.
Claudia, invece, resta legata ad una storia che non la rende felice. Da qualche mese a questa parte è tutto monotono e pieno di litigi. Lei è piena di vita, amici, impegni, è serena ma lui non c’è più tra le cose che la fanno stare bene. Vive lontano e questo non aiuta, ma in generale non si arrende all’idea di non poter fare nulla per tornare a ciò che sentiva prima; la sua indole è quella di aggiustare le cose ma questa volta ha rotto sé stessa. Riempie il suo tempo per non pensare, riempie la sua pancia per non sentire il dolore, riempie il suo zaino per andarlo a trovare e cercare di capire ogni due giorni ma poi lo disfa alla stessa velocità quando si rende conto che non c’è più niente da fare. Vorrebbe chiamarlo e urlargli che basta cosi, lasciamoci andare, ma la paura di restare sola e di perdere una parte così importante continua a tormentarla e pensa che la scelta giusta sia restare a sopportare aspettando che le attenzioni tornino, i messaggi cambino e la voglia di viversi ancora faccia capolino da un momento all’altro.
Luca, Marta, Edoardo, Claudia, sono solo alcune delle milioni di storie che viviamo ed intrecciamo ogni giorno. Ognuno di noi ha cose da dire, matasse da sciogliere, dinamiche da capire.
La salute mentale, considerata dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) una componente essenziale della salute in generale, si definisce come «uno stato di benessere nel quale una persona può realizzarsi, superare le tensioni della vita quotidiana, svolgere un lavoro produttivo e contribuire alla vita della propria comunità».
La salute mentale è fondamentale per il benessere della persona e per il buon funzionamento di una comunità. In questo senso, la salute mentale concerne ogni singolo individuo ma anche la società nel suo complesso.
Il 10 ottobre 2021 si celebra la Giornata mondiale della salute mentale. Un appuntamento che arriva a circa 18 mesi dall’inizio della pandemia, che ha avuto un forte impatto sul disagio psichico, in particolare per chi vive da solo e per gli adolescenti, per i quali si può stimare un aumento dei disturbi psichiatrici di circa il 30%. Il Piano d’azione completo per la salute mentale 2013 -2030, aggiornato il 21 settembre 2021 dall’Oms, indica tra i determinanti dei disturbi mentali non solo aspetti individuali come la capacità di gestire i propri pensieri, emozioni, comportamenti e interazioni con gli altri, ma anche fattori sociali, culturali, economici, politici e ambientali. Lo slogan della campagna dell’Oms quest’anno è “Salute mentale per tutti: facciamola diventare realtà”. Si tratta di un impegno che dovrebbe essere perseguito anche nel nostro paese, a partire da maggiori investimenti di risorse.
Da un’analisi degli ultimi dati del Rapporto Salute Mentale del Ministero della Salute relativo all’anno 2019 risulta un costo dell’assistenza psichiatrica di circa 3mld e 300mln, circa il 3 % del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, a fronte di circa 5mld e 500mln che avrebbe rappresentato la percentuale del 5% condivisa dalle Regioni.
Gli operatori, che costituiscono il fulcro per una tutela della salute mentale di tipo comunitario, sono circa 11mila in meno rispetto allo standard del Progetto Obbiettivo del 1998-2000. Gli utenti assistiti dai servizi pubblici sono circa 830mila, a fronte di milioni di cittadini con disturbi psichiatrici, senza cure pubbliche per difficoltà di accessibilità, ma anche per lo stigma ed il pregiudizio.
E non si tratta solo di patologie conclamate ma di una realtà che deve crescere in prevenzione divenendo inclusiva, liberarsi dal pregiudizio ed educata a parlare di se con professionisti del settore per garantire un equilibrio stabile tra corpo, mente ed interazioni sociali.
Ci si sente sbagliati, affranti, sconfitti ed euforici; sovraccaricati, non compresi, affaticati e non accettati; questo sino a quando qualcuno non ci tende la mano ed è in grado di fornirci strumenti e punti di vista per poter leggere diverse situazioni e con impegno farci tornare sulla strada giusta da seguire, la nostra.
La salute mentale riguarda tutti noi.