“Spesso vengono utilizzate per celebrare e ispirare l’utente, o per contribuire in qualche modo a coinvolgerlo e farlo sentire parte di una community con cui condivide passioni e valori. Danno al brand la voce che avrebbe un amico, enfatizzando l’aspetto più autentico, inclusivo e cool”.
Un fattore di social media marketing che le persone spesso tendono a sottovalutare è l’uso dei social media-emoji.
I social media sono un luogo dinamico in cui le regole cambiano di minuto in minuto.
Migliore è la tua abilità e capacità di adattarti a questi cambiamenti, adottando ciò che inizia ad entrare nelle abitudini degli utenti, al passo con le tendenze, migliori saranno i risultati per il tuo business. È di questo che parliamo oggi, in questa settimana dedicata alle emoji: di come abbiano cambiato il concetto di comunicazione efficace e il modo di avvicinarsi ai gusti dei fruitori della rete cambiando le regole del mercato stesso. Per prima cosa, basta pensare al tempo storico in cui viviamo per capire la potenzialità di questo strumento. La nostra, infatti, è una società frenetica, caratterizzata da tempi sempre più limitati da dedicare a sé stessi; per questo, l’immediatezza ricettiva data da un’immagine rispetto ad un contenuto scritto è sicuramente d’aiuto per economizzare i pochi momenti a disposizione e sfruttarli al massimo. Per acquisire un’immagine, infatti, il cervello impiega solamente 1/10 di secondo, un aspetto più che positivo se pensiamo a quanto poco tempo serve ad un adulto per perdere la concentrazione, vale a dire non più di 8 secondi. Non a caso, aggiungiamo un dato interessante, 6 contenuti su 10 di quelli che troviamo sui social media contengono immagini.
Essendo quindi anche le emoji delle immagini, in grado di trasmettere emozioni in modo immediato, è molto importante inserirle all’interno dei propri contenuti. Così facendo, infatti, potrete catturare più facilmente l’attenzione degli utenti e, al contrario di quello che si potrebbe pensare, non solo dei più giovani. Il 77% degli utenti tra i 55 e i 64 anni, infatti, giusto per fare un esempio, utilizza le emoji su Messenger.
Per un Social Media Manager, che vive quotidianamente realtà come Facebook e Instagram, non è difficile comprendere quanto l’utilizzo di emoji possa rendere più appetibile e interessante i propri contenuti; questo stratagemma, però, può mostrarsi estremamente utile anche con altri strumenti di Digital Marketing.
Ha senso che i brand utilizzino le emoji sui loro canali social, dunque? Fino a qualche anno fa sarebbe stato valutato come completamente fuori luogo, mentre di recente invece le emoji sono entrate a pieno titolo nel linguaggio digitale. Basti pensare che il 92% di tutti gli utenti di internet oggi le utilizza e soltanto su Facebook Messenger oltre 900 milioni di emoji vengono inviati ogni giorno senza l’aggiunta di testo. Quali sono i benefici per le aziende? In primis empatia ed engagement.
Uno studio ha evidenziato come le persone alle quali vengono inviati messaggi che contengono emoji li ricordino meglio. “Le emoji sono un’estensione del nostro normale modo di esprimerci e rendono la comunicazione sempre più accattivante, immediata, evocano emozioni, incrementano le conversioni e l’engagement dei brand, li rendono umani a patto che il tutto non sia mai forzato”, spiega Annalisa Tani, direttore brand e prodotto del marchio della porcellana Richard Ginori. E aggiunge: “Usare le emoji è un modo smart per comunicare e proprio per questo hanno raggiunto un pubblico multigenerazionale. Grazie alla loro universalità, possono anche aiutare a superare barriere linguistiche e culturali. Noi in Richard Ginori abbiamo da poco iniziato ad utilizzarle soprattutto nella relazione diretta con gli utenti social, via inbox e nei commenti, al fine di creare un dialogo più informale e caldo e costruire giorno per giorno una community legata al brand”.
Lo conferma la ricerca sopra citata: gli emoji possono rendere più amichevole la comunicazione, per esempio nel customer care: chi ha chattato online con un esperto che ha utilizzato le emoji lo ha valutato come più amichevole e competente. Ma la velocizzano anche, perché in una sola immagine riassumono concetti più ampi.
Oltre l’umanizzare il brand, le emoji possono migliorare l’engagement. La presenza di faccine in un post di Facebook può aumentare il numero di mi piace del 57% e il numero di commenti e condivisioni del 33%. Tutto sta a scegliere le emoji giuste, visto che sono più di 2.600, e a considerare al meglio il target e la personalità del marchio che comunica prima di utilizzarle.
Tutto questo quindi, rende evidente di come questo fenomeno stia stravolgendo le regole del mercato influenzando gusti e tendenze di acquirenti di tutte le età.
Perché si sa, i gusti sono guidati dalle emozioni, le emozioni dal pensiero, il pensiero da ciò che percepisce vicino e comunicativo e le emoji in un solo click ci restituiscono tutto questo.